Ciclo di conferenze per le classi del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo
La sezione del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo è, come è noto, volta all’approfondimento delle scienze motorie e sportive all’interno di un quadro culturale che valorizza l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri di tutte le scienze. Intende guidare lo studente verso l’individuazione delle interazioni tra le diverse forme del sapere, in un’ottica che vede l’attività motoria e sportiva e la cultura propria dello sport, un veicolo per l’acquisizione della padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle differenti metodologie.
Per indirizzare e accompagnare gli studenti in questo percorso e per raggiungere il pieno sviluppo degli obiettivi programmati il Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo, organizza le seguenti attività di supporto e approfondimento per i propri allievi, già approvate dai rispettivi consigli di classe:
Mercoledì 27 gennaio 2016 Auditorium Convitto Nazionale Cagliari ore 8,30 10,30
“Sport, cultura e società in Brasile e nel Sud America”
Relatore lo scrittore Aldo Aledda
Mercoledì 23 marzo 2016 Auditorium Convitto Nazionale Cagliari ore 8,30 10,30
“Sport e prevenzione: il ruolo del medico sportivo”
Relatori i medici dello sport Carla Ciuti e Alberto Macis
Giovedì 21 aprile 2016 Auditorium Convitto Nazionale Cagliari ore 8,30 10,30
“Metodologia dell’allenamento negli Sport individuali e in quelli di squadra”
Relatori Paolo Masia (Ginnastica Artistica) e Ezio Lotti (pallacanestro)
Sandro Donati oggi sul Blog di Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/12/23/donati-sandro-il-doping-uccide-lo-sport/
Il doping è un fenomeno da villaggio globale che riguarda molti Paesi. Un’indagine della Procura della Repubblica di Bolzano che ha consentito di tracciare nelle mani di un medico un database gigantesco contenente le analisi fatte dalla Federazione internazionale di atletica sul sangue degli atleti dal 2000 fino al 2012 dimostra in maniera chiara che non soltanto gli atleti russi, ma atleti di molti altri paesi erano presenti in modo massiccio con anomalie serie, sulle quali la Federazione internazionale per molti anni non ha agito. Ce ne ha parlato Sandro Donati, ex allenatore di atletica leggera italiano e attuale consulente dell’Agenzia mondiale antidoping WADA.
“Un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, l’agenzia mondiale antidoping sta agendo. Ci sono molti Paesi con gravi anomalie. Europei ed extraeuropei. La prima conclusione dell’agenzia mondiale antidoping sulla grave compromissione della Russia ha portato di rimbalzo a evidenziare la corruzione della Federazione internazionale, con la compromissione del Presidente della Federazione internazionale, di parte della sua famiglia, di un Avvocato senegalese che completava il team e con la compromissione addirittura del responsabile antidoping della Federazione internazionale di atletica. L’agenzia mondiale antidoping non aveva nelle sue mani questo database perché questo database era costudito gelosamente dalla stessa Federazione internazionale, solo per caso la Procura della Repubblica di Bolzano ha iniziato un’indagine nei confronti di alcuni medici, tra i quali un medico italiano che collaborava e con la Federazione internazionale di atletica e nelle mani di questo medico ha trovato e ha sequestrato questo database che è una sorta di mappa gigantesca che può fare da guida per cercare di ricostruire e risanare l’ambiente.
Il sistema dei controlli si è inceppato da subito perché purtroppo sono stati affidati alle stesse istituzioni sportive che gestiscono le performance. Ciò è un controsenso, soprattutto nel momento in cui le performance sportive sono diventate oggetto di sponsorizzazioni, diritti televisivi, di interessi anche politici da parte dei dirigenti sportivi a intraprendere delle vere carriere proprio nel mondo dello sport. Allora la situazione è diventata tale per cui diventava pericoloso affidare a questi soggetti il controllo antidoping. E’ chiaro che non avevano nessuna terzietà e tutto l’interesse invece a minimizzare il fenomeno o a nasconderlo.
I test ematici consentono di verificare preventivamente delle anomalie e se vengono fatti ripetutamente, il soggetto che si vede accesa questa luce su di lui, tende a diminuire gli usi o a interrompere gli usi dei farmaci dopanti. Un uso attento di questi interventi e potrebbe essere fatto solamente se i governi aiutano la Wada a creare all’interno di ogni paese delle agenzie autonome. I governi finora sono stati complici delle loro istituzioni sportive di vertice. Li hanno protette in un malinteso senso del nazionalismo e quindi si è a questa situazione. Se non c’è la volontà di questi due soggetti, ma ripeto quella decisiva è quella politica perché il mondo dello sport pressato di fronte agli scandali non potrà fare altro che assumere atteggiamenti diversi.
Il Cio (comitato olimpico internazionale) è intervenuto solo dopo che è morto in diretta televisiva sulla salita del Mont Ventoux Tommy Simpson, campione del mondo di ciclismo, pieno di anfetamine. E a quel punto dietro lo scandalo televisivo non hanno potuto fare altro che intervenire e di lì a alcuni mesi hanno allestito i primi controlli antidoping. Ma solo sugli stimolanti, ma ormai da anni si utilizzavano molte altre sostanze dopanti come per esempio gli anabolizzanti e il Cio ha atteso altri 20 anni buoni e soltanto alla metà degli anni 70 sono cominciati i primi controlli antidoping sulle sostanze anabolizzanti, si può dire che l’intervento antidoping storicamente è stato sempre un intervento in ritardo, a fenomeno ormai diffuso, il nodo in del problema è: il doping è una cosa stupida, funziona e dà vantaggi al singolo, ai danni degli altri ma non conviene assolutamente alle istituzioni gestirlo, realmente l’agenzia mondiale antidoping non è stata riempita di poteri perché è nata nel 1999 per volontà di molti governi, compresa l’Unione Europea che ne rappresentava diversi e per volontà del comitato Olimpico internazionale ed è chiaro che la presenza politica dei governi doveva assicurare una posizione al di sopra e al di fuori di quella prettamente sportiva e quindi l’agenzia mondiale doveva da una parte avere le competenze sportive, dall’altra il potere politico di poter agire. Nella realtà non si è mai passati a una fase successiva di perfezionamento, per esempio dando all’agenzia mondiale antidoping una veste pubblica, una veste di istituzione pubblica, non lo è, è un’istituzione privata e come tale ha dei forti limiti operativi, per esempio se l’agenzia mondiale antidoping decide di andare a fare dei controlli antidoping in Cina, deve passare attraverso la trafila della richiesta dei visti, per cui quei controlli antidoping non saranno mai a sorpresa, tutta la Cina sarà allertata con dei sufficienti giorni di anticipo. Ma i limiti operativi dell’agenzia mondiale antidoping sono anche nei confronti delle federazioni internazionali. Passate parola!
Sandro Donati, ex allenatore di atletica leggera italiano e attuale consulente dell’Agenzia mondiale antidoping WADA.
Addio a Carlo Vittori
La notte del 24 dicembre ci ha tolto un bel po’ della gioia natalizia, alla chetichella se ne è andato anche Carlo Vittori. Legare il suo nome solo ai risultati di Pietro Mennea è veramente riduttivo. Vittori ha saputo far nascere in Italia una vera e propria scuola di velocità che tutto il mondo ci ha invidiato e ci invidia. Alzi la mano l’allenatore italiano o europeo che non si è formato leggendo la sua vasta produzione scientifico – sportiva. Ai familiari del professore le nostre più sentite condoglianze. Ascoli e lo sport italiano sono in lutto.
I ragazzi del Liceo sportivo Mariano IV° di Oristano ospiti del Centro per una seduta di valutazione
Mattinata importante quella del 17 dicembre, accolti dal Rettore del Convitto Nazionale di Cagliari prof. Paolo Rossetti e dal collaboratore prof. Eduardo Picciau, i ragazzi del Liceo Sportivo Oristanese hanno effettuato una seduta di valutazione. Ad accompagnarli le professoresse Lucia Sanna ed Elga Spiga. I test sono stati somministrati da Francesca Fois e Andrea Simula con il coordinamento di Francesco Marcello.
Editoriale: Travolti da un ciclone inaspettato….
Tra i tanti aspetti legati alla vicenda dei 26 atleti dell’atletica leggera deferiti dalla Procura antidoping, colpisce sopratutto la linea, reciprocamente solidale, assunta dalla Fidal e dal Coni. Le distanze da chi ha sbagliato i vertici dello sport le prendono solo quando l’atleta, come è successo in passato per Alex Schwazer, è irrimediabilmente compromesso. In questa occasione, tuttavia, potrebbe anche non essere un ragionamento del tutto sbagliato se, a monte, ci fosse una chiara ed inequivocabile assunzione di responsabilità, trapela invece un insopportabile vittimismo. Nessuno dei massimi dirigenti ha pensato che in questo modo il danno di immagine si estende come per effetto alone. È sostenibile la tesi che eludere un controllo è una colpa veniale? Possibile che sia così difficile accettare le regole del gioco per una categoria non certo di “sfigati” quali sono i nostri atleti di vertice? Sono così tanti e stressanti, oltre l’allenamento, i compiti quotidiani che devono assolvere? Ricordiamo che si tratta di ragazzi e ragazze che figurano nell’organigramma delle nostre forze armate, sono cioè stipendiati dallo stato italiano per allenarsi a casa loro, ovvero per fare ciò che che gli è sempre piaciuto fare e che i loro coetanei con i quali madre natura è stata meno generosa fanno dovendo conciliare gli impegni sportivi con quelli di studio e di lavoro. Chiedere a costoro di garantire la reperibilità e di non eludere i controlli è davvero un onere così insostenibile? Facciamo un banale esempio tratto dal mondo scolastico, e quindi comprensibile a tutti: un alunno che si assenta strategicamente per evitare le verifiche può anche sostenere di aver studiato e di meritare un voto alto, nessuno può smentirlo, ma senza verifiche il suo destino finale è segnato, sostenere interrogazioni e consegnare i compiti scritti è un suo dovere.
Se gli atleti che hanno reagito con stizza alla loro inclusione in questa lista di “cattivi” sono sempre stati puliti come affermano e noi non ne dubitiamo, può essere comprensibile la loro reazione. Comprensibile non significa condivisibile e neppure è accettabile scaricare su altri le proprie colpe, dai Dirigenti, dai Tecnici e dagli Atleti ci aspettiamo ben altro, i tempi son cambiati, tira un’aria nuova, vogliamo avere certezze. “Accountability” è un termine inglese diventato d’uso comune anche in Italia, vuol dire render conto del proprio operato, riguarda tutti, perché non dovrebbe riguardare il mondo dello sport? “Così fan tutti” è un pianto postumo patetico e inopportuno. Vogliamo gioire di risultati veri avendo la certezza che sono stati raggiunti onestamente, ma vogliamo anche la certezza che chiunque veste la maglia azzurra, anche se taglia il traguardo per ultimo, sia arrivato sin li grazie al lavoro sul campo. Redigere un proprio codice etico è un atto meritevole ma occorre far rispettare anche i codici scritti da altri e comuni a tutte le discipline sportive. Da operatori scolastici ci sentiamo di ripetere forte e chiaro un concetto che ci sta molto a cuore: le regole si rispettano sempre senza sconti per nessuno, è quel che tentiamo di spiegare nel quotidiano ai nostri alunni, lo sport dia l’esempio ….. finalmente.
Fr Ma
L’I.T.C. “P. Martini” effettua i test motori presso il C.V.M.A.
Al Liceo Scientifico Sportivo si intensifica l’attività del Centro di Valutazione
Editoriale: il nostro impegno per la cultura della valutazione
Se ci lasciamo andare, una sottile ma invasiva vena di pessimismo potrebbe attanagliarci togliendoci il fiato. Professionalità, competenze disciplinari, motivazione all’aggiornamento, alla sperimentazione e alla ricerca mirata, sono peculiarità che vorremmo appartenessero, almeno in parte, alla nostra categoria e a ciascuno di noi, ma spesso scopriamo un disinteresse che ci deprime, una lontananza desolante, un’indifferenza inquietante. Che fare? A ragionarci su dovremmo sottolineare il fatto che poche altre attività si disegnano intorno ai nostri curricoli culturali e professionali in maniera così pertinente come accade per il processo valutativo. Valutare, valutare bene, con rigore, soddisfacendo i criteri di validità interna ed esterna, rispettando le esigenze di costrutto e la condivisione degli obiettivi, è prassi qualificante per la nostra professione. Lo è in modo chiaro e inequivocabile, nessun’altra performance è altrattanto misurabile, così evidente e paradigmatica come una performance motoria. Rivendicare questa singolarità non vuole essere un atto autoreferenziale, ma semplicemente un invito alla riflessione. Non siamo interessati a invettive nei confronti di mondi paralleli al nostro, siamo più che mai consapevoli che il saper fare di un operatore qualificato del movimento non scaturirà mai dai percorsi formativi delle Università. È una constatazione questa che riguarda tutto il mondo del lavoro, sopratutto ai livelli più alti, le esperienze significative conquistate sul campo sono prioritarie, la professionalità non si costruisce con gli abbracci accademici ma con la produzione. Riappropiarci della valutazione e dei suoi metodi, non significa agognare certezze, al contrario vuol dire essere curiosi, mettere continuamente in discussione ogni convinzione, una teoria che non può venir confutata da nessun evento non è scientifica, affermava Karl Popper, il quale sottolineava che ogni traguardo è in realtà un dato provvisorio.

A proposito di valutazione un bell’esempio di monitaraggio sistematico dell’attività svolta è quello che sta fornendo Alessandro Donati con Alex Scwatzer, tutto è rigorosamente documentato, l’unica variabile imprevedibile sono i controlli antidoping, assolutamente a sorpresa. È così che vorremmo fosse regolamentata tutta l’attività sportiva di vertice, costa troppo? Restituire credibilità allo sport, ecco un’impresa che non ha prezzo.
Francesco Marcello
“Schiena in salute” Cagliari 28 Novembre 2015
Corso destinato agli insegnanti di Educazione Fisica, ai laureati in Scienze motorie e agli operatori del fitness
“Schiena in salute” Cagliari 28 Novembre 2015
Sede del corso Palestra Athlon via De Gioannis n. 5
Direttore del Corso Gianfranco Dotta – Docenti Alessandra Costa e Sabrina Lai.
Per informazioni:
Alessandra 3924215511 – Sabrina 3473776208